La femminile è d'Oro - Veneto magazine

La femminile è d'Oro

Lorenzo Lollo Bernardi, un’estate meravigliosa grazie alla conquista dell’oro olimpico con la Nazionale Femminile di Volley. Avete fatto impazzire di gioia un intero Paese. Ci racconta le sue emozioni?

È stata una estate straordinaria, perché dopo solamente 8/9 mesi di pallavolo femminile ho avuto la possibilità di conoscere giocatrici, sistemi, metodi, avere l’opportunità di lavorare a fianco di Julio Velasco, ma anche di Massimo Barbolini, un allenatore che ha vinto di tutto e di più da 30 anni a questa parte nel mondo della femminile. 

Toglici una curiosità, ma tu, Julio e Massimo avete ricevuto materialmente la medaglia?

Non è prevista. Il CIO premia solamente le atlete.

Sei stato Mister Secolo del Volley mondiale. Il fatto di essere stato un giocatore di altissimo livello ti ha poi aiutato nella tua carriera di allenatore?

Penso che un po’ tutto possa aiutare, mi sono però svestito del ruolo di giocatore, ormai una veste del passato, e ho guardato agli altri allenatori per ispirarmi e migliorarmi.

Hai fatto parte della Generazione di Fenomeni degli anni Novanta, un’epoca irripetibile per la pallavolo. Tre Mondiali consecutivi e allori ovunque. Che ricordi hai di quel periodo? 

Ricordo la determinazione, il grande rispetto che c’era tra noi. Il cercare sempre di dare il meglio per la squadra.

Nel tuo percorso di crescita come allenatore ti sono state utili le esperienze in Polonia e in Turchia?

Moltissimo. Bisogna cercare di portare le proprie idee all’interno di culture, sistemi, visioni diversi e modificare solo ed esclusivamente quello che è realmente importante per il gioco della pallavolo sapendosi adattare al contesto. Siamo stati ospiti rispettosi delle loro abitudini, concentrandoci sul piano professionale. 

Sei nato a Trento, ma Treviso è la città dove abiti ed è anche una delle squadre dove hai ottenuto i migliori risultati. Che anni sono stati quelli con la Sisley della famiglia Benetton? 

Per me sono stati 12 anni straordinari dal punto di vista umano e professionale. Grazie alla famiglia Benetton ho fatto mia una mentalità manageriale all’interno del mondo sportivo.

Cosa ti piace di Treviso?

Amo Treviso. Treviso è una città a misura d’uomo, un’isola felice. Inoltre, adoro il verde e mi dà la possibilità, uscendo dal meraviglioso centro storico, di godere della natura con lunghe passeggiate e di condurre una vita molto tranquilla che mi riporta alla mia infanzia perché Trento, da un certo punto di vista, è abbastanza simile. 

Andrea Vidotti

Lorenzo Lollo Bernardi, a wonderful summer, winning Olympic gold with the women’s national volleyball team. You made a whole country go crazy with joy. Can you tell us about your feelings?

It was an extraordinary summer because, after only eight or nine months of women’s volleyball, I had the opportunity to get to know players, systems, methods, to work with Julio Velasco, but also with Massimo Barbolini, a coach who has won everything and more in the world of women’s volleyball for 30 years.

You have been called the “Mister Secolo” of World Volleyball. Has being a top player helped you in your coaching career?

I think a little bit of everything helps, but I shed my role as a player, which is now a thing of the past, and looked to other coaches for inspiration and improvement.

Have your experiences in Poland and Turkey helped you develop as a coach?

Very much so. You have to try to bring your own ideas into different cultures, systems, visions and only change what is really important for the game of volleyball, knowing how to adapt to the context. We were respectful hosts and focused on the professional level.

What do you like about Treviso?

I love Treviso. Treviso is a city on a human scale, a happy island. I also love the greenery, and this gives me the opportunity to leave the wonderful historical centre and enjoy nature with long walks and a very quiet life, which takes me back to my childhood, because Trento is very similar from a certain point of view.

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