Non chiamatemi Mental Coach
Numerologo, studioso di simbologie e dottrine antiche, motivatore con più di mezzo milione di follower, ma prima di questo un uomo che non ha mai smesso di guardare la vita con gli occhi di un bambino. Di puntare più su immaginazione e fantasia che sulla razionalità. Da questa presa di consapevolezza, per Alberto Ferrarini, istruttore di scuola guida di una piccola cittadina veneta, arriva la svolta. Fondamentale l’incontro con la Numerologia Antica, il simbolismo e il magnetismo, insegnamenti che ha perfezionato attraverso incontri con formatori e medici illuminati. Da loro apprende i segreti per mettere a fuoco ciò che tutti cercano: conoscere chi siamo e imparare a guidare la nostra vita, principi che Alberto condivide con sportivi (Francesco Toldo, Leonardo Bonucci, Alberto Gilardino e il campione di ciclismo Alessandro Ballan), imprenditori e partecipanti ai suoi corsi-evento. Ma guai a definirlo “mental coach” perché la mente è la cosa che lo interessa meno. Ferrarini punta all’anima e all’energia vitale: è lì che risiedono il potere e la nostra forza.
Se lei dovesse descriversi in poche parole, quali sarebbero?
Una persona che non ha mai messo da parte la fantasia e l’immaginazione custodite dentro di sé. Abbiamo fretta di diventare uomini non comprendendo che il nostro talento risiede tutto nel bambino che vive in noi.
Una delle sue citazioni più famose è: “I nostri doni e potenzialità non risiedono nella razionalità, ma nel cuore”.
La mente… riassume perfettamente questo pensiero. Non a caso, i nostri talenti sono l’opposto dei conflitti vissuti. La sofferenza, volta al positivo, diventa una risorsa. Io sono un motivatore perché, precedentemente, son stato svalutato.
Quanto è importante dare valore alla propria energia?
È la cosa più importante per l’essere umano. Siamo energia che vive dentro un corpo (materia). Per questo, la definisco la luce sacra, la spinta che ci avvicina a Dio.
Come si è avvicinato alla numerologia?
Per caso, attraverso la conoscenza con l’indiano John. Inizialmente non ci credevo, ma con gli anni ho compreso che siamo un corpo che dialoga attraverso numeri, vibrazioni, metafore.
In che modo questo studio può essere di aiuto alle persone?
Non è la numerologia a portare un giovamento, ma il cambiamento di prospettiva da analitica a metaforica e i passi attraverso cui attuarlo, ovvero: porsi delle domande, uscire dalla comfort zone, connettersi con l’universo, volgersi al positivo, avere fede in sé stessi e in Dio.
Che doti deve avere, a suo avviso, un buon motivatore?
In primo luogo, trovare delle soluzioni concrete ai problemi, essere energeticamente veloce e lavorare sull’autostima poiché la paura domina le persone. E le frena nei loro obiettivi.
Tra i suoi seguaci ci sono molti sportivi e nomi illustri. Il primo ad accorgersi del suo talento, tuttavia, è stato il portiere della Fiorentina Francesco Toldo…
Durante la finale di Euro 2000, quando ha parato il rigore più importante della sua carriera, ha gridato per due volte il mio nome in segno di riconoscenza. Questo episodio mi ha fatto conoscere al grande pubblico.
Che valore aggiunto può dare il suo apporto alle vite e alle carriere di questi personaggi?
Fondamentale, dal momento che sono tenace e implacabile come un carro armato. Quando due persone condividono la stessa intenzione, sviluppano una grande magia.
È ciò che accade nei suoi corsi-evento?
In essi, a parlare, è un bambino ribelle che vuole risvegliare gli altri suoi simili seduti in platea. Questi incontri, per chi li sa accogliere, rappresentano un’opportunità e regalano una nuova prospettiva di vita.
Quali sono i suoi numeri “fortunati”?
Il cinque, re della comunicazione, e l’uno che congiunge Sole, Venere, Urano.
Che anno sarà, secondo la numerologia, il 2025?
La forte presenza di Marte rappresenterà un punto di rottura e porterà alla fine di un ciclo oltre il quale molte verità verranno alla luce. Il mio consiglio? Imparate ad amarvi per amare e curate alimentazione e detossinazione.
Barbara Carrer
Numerologist, researcher of ancient symbologies and doctrines, motivator with more than half a million followers, but before that a man who never stopped looking at life with a child’s eyes. To rely more on imagination and fantasy than on rationality. This was the turning point for Alberto Ferrarini, a driving instructor in a small town in Veneto. The key was his encounter with ancient numerology, symbolism and magnetism, which he perfected through meetings with enlightened trainers and doctors. From them he learnt the secrets of focusing on what everyone is looking for: to know who we are and to learn how to guide our lives, principles that Alberto shares with sportsmen (Francesco Toldo, Bonucci, Gilardino and cycling champion Alessandro Ballan), entrepreneurs and those who attend his classes and seminars. But beware of calling him a “mental coach”, because the mind is the thing he is least interested in. Ferrarini focuses on the soul and the vital energy: this is where the power and our strength lie.
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