Prefazione di Luca Zaia
Siamo la prima regione turistica italiana e tra le prime mete europee.
C’è una località che, con i suoi 300.000 abitanti, in estate diventa la città più grande del Veneto. Parlo di Jesolo, punto di riferimento del turismo balneare tanto a livello regionale, quanto nazionale. Il settore risulta la prima industria della nostra Regione, con 18 miliardi di fatturato e 70 milioni di presenze durante tutto l’anno.
Mai come quest’anno ci aspettiamo un overbooking estivo, che interesserà non solo il mare e le montagne ma riuscirà ad abbracciare le molteplici proposte, quali le città d’arte, le località lacustri e termali, offerte da un territorio ricco di suggestioni per tutti coloro che vogliono visitarlo.
Apparentemente, la ricetta per il successo pare semplice: paesaggi e attrazioni culturali, abbinate alle eccellenze enogastronomiche. Ma c’è di più: vantiamo degli operatori che considero dei veri e propri fuoriclasse, capaci di inventare letteralmente un mestiere e un modello di business inesistente fino a qualche decennio fa. Ho in mente, nello specifico, non solo gli albergatori e gli imprenditori del settore, ma anche i gestori di locali e di strutture invidiati da mezzo mondo per gli alti standard qualitativi raggiunti.
Se la gente, stranieri e non, sceglie il Veneto per trascorrere le proprie vacanze, significa che qua si lavora bene e, soprattutto, non ci sediamo sugli allori, consapevoli che la difficoltà maggiore non sta nel diventare i primi della classe, ma nel confermarsi sul gradino più alto del podio.
Siamo la prima regione turistica italiana e tra le prime mete europee. È vero, abbiamo Venezia; ma è altrettanto corretto rammentare che la Città lagunare incide “solamente” per un 10-15% sull’intero fatturato turistico.
Possiamo annoverare ben 9 siti riconosciuti come Patrimonio dell’Unesco, ubicati lungo un percorso che, toccando l’identità e la storia più profonde del Veneto, si muove idealmente dentro l’eccellenza vantata dalla nostra Terra: pensiamo al patrimonio architettonico e al ricco passato di Verona e di Padova, Urbs Picta, che ha recentemente impreziosito questa già ricca lista. O, ancora, ai paesaggi, tanto alle Colline del Prosecco, ambiente agricolo pazientemente plasmato dalla plurisecolare azione dell’uomo, quanto alle Dolomiti, sede delle prossime Olimpiadi Invernali che, nel 2026, accenderanno i riflettori anche sul Veneto.
Un appuntamento che ho voluto a tutti i costi portare a casa perché, pensate, i nostri territori saranno ammirati da circa 2 miliardi di persone: quale miglior spot per promuovere ulteriormente il territorio?
Certo, quest’anno pare ci sia una sfida che si profila all’orizzonte: la mancanza del personale e dei lavoratori stagionali qualificati. Sono tuttavia fiducioso che le sinergie delle associazioni di categoria, declinate in maniera sistemica con i principali stakeholders del territorio, riusciranno a sancire una bella ripartenza e un concomitante rinascimento.
Dott. Luca Zaia
Il Presidente della Regione del Veneto
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