Zafferano. Il colore della felicità per tutti, tutti i giorni - Veneto magazine

Zafferano. Il colore della felicità per tutti, tutti i giorni

Incontriamo Federico de Majo, fondatore di Zafferano srl, nella splendida sede in provincia di Treviso. Lo showroom ci accoglie con un tripudio di creatività e colori. Proseguendo verso il suo studio, l’occhio è conquistato dai prodotti più diversi: prototipi, primi pezzi degli anni Settanta e le novità più recenti. Nella sua stanza, una particolare opera d’arte in vetro, “Il filo d’erba”, suggerisce un’inclinazione artistica trasversale e un’attenzione alla natura e all’ecosistema che ci ospita. Una creatività inesauribile, un amore per l’alto artigianato e il saper fare hanno dato le ali a un’azienda che sta conquistando i mercati internazionali, dall’Europa al Brasile, dagli Stati Uniti (con uno showroom di 250 m² a Manhattan) agli Emirati Arabi, alla Corea; e ha l’obiettivo di entrare nel mercato giapponese.

Presidente de Majo, si intuisce che il colore per lei è un inno alla vita…

I colori sono per me fonte di gioia e ispirazione. La scelta stessa del nome Zafferano è significativa: deriva dal colore della spezia, quel rosso caldo capace di trasmettere energia e positività.

Ha mosso i primi passi nel mondo del vetro veneziano, un’arte affascinante: cosa rappresenta per lei?

Ho iniziato a lavorare a Murano nella vetreria di mio padre quando ero ancora uno studente. Alla sua morte prematura, nel 1979, io e mio fratello abbiamo continuato l’attività. Con passione, ho sempre cercato di apprendere i segreti di quest’arte unica, di scoprirne le potenzialità e la duttilità. Sicuramente, conoscere approfonditamente le fasi della lavorazione mi è servito nel progettare prodotti studiati nei minimi dettagli: sapevo come arrivare a determinati risultati estetici e funzionali. Siamo così diventati leader nella fornitura del vetro per l’illuminazione.

Poi decise di lasciare Murano: un passaggio cruciale nel suo cammino professionale.

Scelsi di trasferirmi in terraferma per aprire un’attività in proprio: Meltemi, un’azienda che proponeva prodotti di illuminazione in vetro eleganti e funzionali, ispirati al design svedese, già apprezzato da mio padre. Meltemi ebbe un grande successo, tanto che attirò l’interesse del gruppo Cassina, che mi propose di acquistarla. Accettai e ne diventai consulente per qualche anno.

Arriviamo agli anni Duemila, quando nasce Zafferano. La sua creatività e il suo spirito imprenditoriale cercavano nuove sfide?

La passione per il vetro mi ha spinto a iniziare una nuova avventura, con la produzione di arredi per la tavola.

Iniziai con i calici, per poi ampliare l’offerta ai complementi decorativi. Ci siamo inizialmente affacciati al mercato Ho.Re.Ca. e poi al mercato dei privati, proponendo pezzi per l’uso quotidiano, funzionali, belli e dal prezzo accessibile: ho sempre desiderato che ogni tavola, ogni giorno, risplendesse di gioia e bellezza.

La funzionalità è l’aspetto imprescindibile che influenza la sua creatività e inventiva, il prodotto deve divenire necessità…

L’idea è stimolata sempre, per me, dalla volontà di creare qualcosa di utile e funzionale, affinché nasca la necessità di quel determinato oggetto e la relativa richiesta. È una grande soddisfazione creare un oggetto che ancora manca, anticipandone addirittura la necessità.

Così nasce l’iconica lampada Poldina. Non esisteva una lampada comoda, senza fili, ricaricabile, da utilizzare all’esterno ma anche all’interno?

In realtà, sul mercato esisteva qualche lampada a batteria, ma mancava il modello giusto – per design, prezzo, funzioni, ampiezza di gamma. Noi l’abbiamo ideato e proposto al momento propizio, quando la pandemia ha fatto aumentare l’uso di dehors e la necessità di lampade senza fili. 

Ricordo che dicevo ai rappresentanti di andare a proporla ai ristoratori la sera: ero sicuro che ne sarebbero stati conquistati, e così è stato. A New York, Cipriani ne ha lanciato la moda, tanto che ne ha scritto anche il “New York Times”. È ovvio che ci siano molte imitazioni, ma questo significa che il prodotto funziona. Ora il mio compito è assicurare che designer e menti creative raccolgano il testimone. Ora il mio compito è assicurare che designer e menti creative possano raccogliere il testimone.

zafferanoitalia.com

Lisa Marra

We meet Federico de Majo, the founder of Zafferano srl, in its splendid headquarters in the province of Treviso. The showroom welcomes us in a blaze of creativity and colour.

An inexhaustible creativity, a love of fine craftsmanship and know-how have given wings to a company that is conquering international markets from Europe to Brazil, from the United States, with a 250 m2 showroom in Manhattan, to the United Arab Emirates and the Far East.

Mr de Majo, for you, colour is a hymn to life and joy.

Colours are a source of joy and inspiration for me, and the choice of the name Zafferano is significant and testifies to this, as it comes from the colour of the spice, a warm red capable of transmitting energy and positivity.

You have made your first steps in the world of Venetian glass, a fascinating craft, would you like to tell us what it means and represents to you?

Glass, the magic of its fabrication, was my training ground to learn creativity and craftsmanship.

I was still a student when I took my first steps in my father’s glassworks and, without a doubt, the knowledge of the processing stages helped me to design products that were studied down to the smallest detail. This is how we became a leading supplier of glass for lighting.

At a certain point you decided to leave Murano and move to the mainland, which was another decisive step in your professional career.

On the mainland I opened my own company, Meltemi, glass lighting products. The company grew so much that it attracted the attention of the Cassina Group, which offered to buy it, and I accepted, becoming a consultant for a few years.

This brings us to the early 2000s, when Zafferano was born. Did your creativity and professionalism call for new challenges?

My passion for glass led me to the new production of tableware, goblets in primis, and then we became interested in the manufacture of decorative accessories. We expanded into the Ho.re.ca market and then into the private market, proposing pieces for everyday use, beautiful, functional and at affordable prices, thus the iconic Poldina lamp was born.

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